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domenica 29 dicembre 2013

Auguri!




Con l’augurio che il nuovo anno porti la serenità, la speranza di giorni migliori, l’opportunità di realizzare i sogni, la possibilità di vivere una vita dignitosa e ritrovare la voglia di sorridere.

Auguri a tutti di cuore, confidando in un 2014 prospero e sereno!

A TUTTI VOI I MIEI PIU' CARI E SINCERI AUGURI DI BUON NATALE!!!


giovedì 31 ottobre 2013

Gli antichi riti sardi per ricordare i defunti: “is animas de su prugadóriu ”, una Halloween del passato che ritorna.

Novembre, il mese universalmente dedicato al culto dei defunti, ha sempre avuto riti e tradizioni particolari per far si che grandi e piccoli mantenessero perenne il ricordo degli avi. Tale tradizione in Sardegna è stata sempre particolarmente sentita e praticata in tutti i suoi Centri, piccoli e grandi.
Bauladu, il mio paese d’origine, non ha certo fatto eccezione a questo particolare rito. Per coinvolgere tutti, soprattutto i bambini, alimentava questo momento di pio ricordo delle figure del passato con storie, miti e leggende che creavano, soprattutto in noi ragazzi, un immaginario collettivo ricco di storie e figure leggendarie.
Oggi, purtroppo la patina del tempo ha annebbiato questa tradizione e valorizzato, invece, “ riti e tradizioni altrui” che con la falsa patente di modernità spacciano per nuovo quello che, in effetti, non lo è. Certamente avremo potuto evitare il dilagare, anche presso noi, dell’americana festa di Halloween, di tradizione anglosassone, importata negli USA dai pionieri Inglesi in quanto risalente a primordiali origini celtiche. Per fortuna dopo qualche anno di disorientamento, mi pare di capire che in Sardegna, forti del nostro orgoglio e delle nostre tradizioni, si stia diffondendo la voglia di riappropriarsi della nostra tradizione, certamente meno folcloristica ma più consona e vera. Il nostro antico rituale per il ricordo dei defunti era abbastanza complesso. Esso era un insieme di riti pagani e carità cristiana, arricchito di antiche leggende, raccontate dagli anziani raccolti intorno al fuoco. Erano storie tragiche, leggende, che affondavano nella notte dei tempi e che noi ragazzi ascoltavamo estasiati, rapiti, seduti immobili nel piccolo scanno vicino al camino, con il cuore in gola, in bilico tra curiosità e paura, alimentata questa dalle ombre che le fiamme del fuoco disegnavano sulle pareti della cucina e che sembrava materializzassero quelle terribili figure leggendarie narrate.

i raccontava che in tempi lontani, nelle vicinanze del paese, vi era un grande castello fortificato dove viveva un ricchissimo signore che era proprietario praticamente di quasi tutte le terre del circondario. A noi ragazzi questa storia sembrava proprio vera in quanto poco distante dall’abitato, lungo la strada che collegava Bauladu con Tramatza vi era, davvero, un grosso fabbricato in rovina (chiamato “Sa Turrita”) di cui, però, restava in piedi solo una spessa parete al centro della quale vi era un grande ingresso con degli alti stipiti in pietra sormontati da un arco imponente che dava proprio l’idea di entrare in un grande castello.
Questo ricco malvagio signore pur possedendo enormi ricchezze non dava il giusto a quanti lavoravano per lui. Anche in famiglia il suo comportamento era di grande cattiveria. La moglie non riuscì a dargli un figlio e lui diventava sempre più malvagio, non avendo eredi a cui lasciare tutto il suo patrimonio. Tutti dicevano che aveva venduto l’anima al diavolo, per mettere insieme tutte quelle ricchezze!

Un giorno, sentendosi ormai giunto alla fine della sua vita e non volendo lasciare a nessuno il suo forziere pieno zeppo di monete d’oro e di pietre preziose, lo chiuse a chiave e, in piena notte, lo caricò sul suo calesse e lo portò in cimitero. Questo luogo è ancora oggi chiuso da un alto muro di cinta ed ha al centro una grande Chiesa, dedicata a San Lorenzo, che in passato era stata quella del primo impianto dell’abitato di Bauladu. L’uomo, forse facendosi luce con un lume, dopo aver sollevato alcuni lastroni davanti all’ingresso, seppellì li sotto il suo tesoro, rimettendo, poi, in ordine il pavimento. Per evitare che qualcuno potesse appropriarsi del suo tesoro l’uomo prima di chiudere il forziere vi rinchiuse uno sciame di ferocissime mosche ( “sa musca macedda”) che, si diceva, potevano uccidere in pochi istanti chiunque fossero riuscite a pungere.

La leggenda del forziere alimentava il desiderio dei tanti che, in quegli anni di miseria, al pensiero di trovarsi in mano delle belle monete d’oro…sognavano ad occhi aperti. Certo il pensiero, però, di andare in piena notte in cimitero, scavare, e poi magari ritrovarsi punti dalla micidiale mosca, scoraggiava i più. Non tutti però.
Una mattina si sparse la voce che qualcuno era entrato in piena notte in cimitero e….aveva trovato il tesoro! Furono in tanti ad andare a curiosare. In effetti proprio davanti alla porta principale uno scavo recente dava l’idea che qualcuno avesse non solo scavato ma trovato, davvero, un forziere: vi erano le tracce di una cassa rimossa. La cosa fece non poco rumore. Tutti a cercare di capire chi era stato il temerario e se avesse davvero trovato il tesoro! Magari era proprio uno che, anche lui, aveva fatto un patto col diavolo! Doveva stare attento, però, perché aprendo il forziere c’erano le micidiali mosche!
Nessuno seppe mai niente, anche se, quando qualcuno esibiva una ricchezza prima non posseduta, faceva sorgere il grande dubbio: era lui ad aver trovato il tesoro?
Scusate se ho divagato un po’! Torniamo alla storia di prima.

L’antico rito nel mio paese si chiamava “ Is animas de su Prugadoriu”, a differenza di altri centri dove prendeva denominazioni diverse: “Su mortu mortu”, Ave Maria”, “carki cosa po sas animas”, “su bene de sas animas", oppure, come ad Oristano e dintorni, “Maria Punta ‘a Oru “.
Quest’ultimo rito è un po’ particolare e ve lo voglio raccontare.
“Maria Punta ‘a Oru “, come narra la leggenda, era una vecchia signora molto brutta che la notte del 1 novembre passava nelle case per mangiare la pasta che secondo la tradizione veniva appositamente cucinata per i defunti . Per l' occasione si tiravano fuori le provviste accumulate durante l' inverno: meloni, uva passa, mele cotogne, melagrane, fichi secchi, ecc. Questi frutti venivano messi a tavola e mangiati insieme alla pasta , però bisognava lasciarne un po' anche a Maria Punta ‘a Oru. Chi non ne avesse lasciata una parte si sarebbe ritrovato un buco nella pancia, perché la vecchia Signora sarebbe andata a cercarlo nel suo letto e, con “sa punta ‘a oru” ( attrezzo in ferro con la punta ricurva che serviva per fare l' orlo, “s'oru”, alle corbule ed ai setacci fatti di giunco o erbe palustri ) o con uno spiedo ( su schidoni ) gli avrebbe bucato la pancia per prendergli la pasta. Non male, vero, come storia spaventa bambini?
Torniamo al rito di casa nostra.
La notte del 1 Novembre la mensa veniva imbandita con i prodotti migliori che la famiglia poteva mettere a tavola: era in onore dei defunti, che avrebbero potuto consumare una lauta cena, e per questo restava apparecchiata tutta la notte. Noi ragazzi, invece, eravamo i protagonisti del “giorno dopo”. Al mattino, prevalentemente in gruppo - trascorsa la misteriosa notte della vigilia, nella quale avrebbero dovuto lautamente cenare i defunti che, però, consumavano solo “virtualmente” i buonissimi prodotti messi in tavola - noi andavamo di casa in casa bussando alle porte e chiedendo a gran voce, allungando un sacco: “A is animas de su Prugadoriu”!
Praticamente nessuno rifiutava di mettere qualcosa nel sacco: erano pardule, papassini, noci, mandorle, arance, melagrane ed altre leccornie che ci allargavano il sorriso, pensando alla successiva scorpacciata.


Verso l’ora di pranzo si rientrava a casa felici della “pesca miracolosa” raccolta.
Altri tempi, direte Voi.
Io debbo confessarvi che l’attuale festa di Halloween non mi ha mai entusiasmato. Preferivo e preferisco, anche oggi che ragazzo non sono più, questo nostro antico modo di trascorrere una giornata diversa, seria anche se un po’ giocosa, nel ricordo di quelli che ci hanno tracciato la via.



fonte amicomario

domenica 20 ottobre 2013

Creare mappe con Wisdomap

Wisdomap è un servizio on-line che vi permette di creare mappe mentali. Ecco come si presenta:



La cosa interessante è che puoi inserire nella mappa i video, le foto, le notizie prese dal web, insomma tutto quello che ritieni interessante e utile alla creazione della mappa.

Buon divertimento!

domenica 7 luglio 2013

BES, Bisogni Educativi Speciali


Presentazione


Con la direttiva dello scorso 27 dicembre 2012 relativa ai Bisogni educativi speciali (BES) il MIUR ha accolto gli orientamenti da tempo presenti in alcuni Paesi dell’Unione europea che completano il quadro italiano dell’inclusione scolastica.

Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una visione globale della persona con riferimento al modello ICF della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health) fondata sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002) .

Rientrano nella più ampia definizione di BES tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.

mercoledì 22 maggio 2013

Caccia al tesoro al Teatro Lirico di Cagliari



Bellissima l'esperienza vissuta il 21 Maggio 2013 dagli alunni del tempo pieno della scuola primaria di via Sicilia e via Pellico dell'Istituto Comprensivo di Serramanna durante la visita d'istruzione al Teatro Lirico di Cagliari. Gli alunni del tempo pieno quest'anno, grazie ai finanziamenti erogati dal Comune di Serramanna, hanno avuto l'opportunità di effettuare un progetto di musica con l'ausilio dell'esperta esterna Emanuela Milia

Gli alunni della classi 2^A di via Sicilia di Serramanna si sono divertiti a esplorare il teatro grazie alla Caccia al tesoro guidati da Sonia .

martedì 14 maggio 2013

Scuola: nuovo calendario scolastico 2013-14

Il calendario stabilisce che in Sardegna allo svolgimento delle lezioni siano assegnati non meno di 200 giorni. Nella determinazione, sono previsti 205 giorni di lezione che si riducono a 203 per via dei due giorni a disposizione delle singole Istituzioni scolastiche.



CAGLIARI, 14 MAGGIO 2013 – La Giunta Regionale, su proposta dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Sergio Milia, ha approvato la determinazione del nuovo calendario scolastico per l'annualità 2013/2014 in Sardegna, che stabilisce che allo svolgimento delle lezioni siano assegnati non meno di 200 giorni. Nella determinazione, sono previsti 205 giorni di lezione che si riducono a 203 per via dei due giorni a disposizione delle singole Istituzioni scolastiche.

Tenendo conto dell’esigenza di dover assicurare una durata delle lezioni non inferiore ai 200 giorni e che le stesse Istituzioni scolastiche , nell’ambito della loro autonomia, possono adattare il calendario a specifiche esigenze locali oltre che didattiche, l’assessore Milia ha proposto che le lezioni abbiano inizio il 16 settembre 2013 e, limitatamente alla scuola primaria e alla secondaria di I e II grado, terminino il 10 giugno 2014. Nella scuola dell’infanzia le attività didattiche si protrarranno fino al 30 giugno 2014.

Al fine di contemperare le esigenze delle famiglie e degli Enti Locali con quelle delle Istituzioni scolastiche è necessario che tutti gli adattamenti al calendario, vengano programmati per tempo per assicurare la più ampia omogeneità territoriale.

fonte
Consulta il 'Calendario scolastico 2013/2014 nella Regione Sardegna'



CALENDARIO SCOLASTICO 2013/2014 NELLA REGIONE SARDEGNA

Inizio delle lezioni: 16 settembre 2013 lunedì;

FESTIVITA' NAZIONALI:
il I° novembre 2013 venerdì festività di Tutti i Santi;
il 6° novembre 2013 mercoledì festa del Santo Patrono (San Leonardo);
l'8 dicembre 2013 domenica Immacolata Concezione;
il 25 dicembre 2013 mercoledì Santo Natale;
il 26 dicembre 2013 giovedì Santo Stefano;
il I° gennaio 2014 mercoledì Capodanno;
il 6 gennaio 2014 lunedì Epifania;
il 21 aprile 2014 lunedì Lunedì dell'Angelo;
il 25 aprile 2014 venerdì Anniversario della Liberazione;
il I° maggio 2014 giovedì Festa del Lavoro;
il 2 giugno 2014 lunedì Festa Nazionale della Repubblica;

ULTERIORI SOSPENSIONI DELLE ATTIVITA' SCOLASTICHE:
il 2 novembre 2013 sabato commemorazione defunti
dal 23 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 lunedì - mercoledì vacanze natalizie;
il 4 marzo 2014 martedì grasso
dal 17 al 22 aprile 2014 giovedì - martedì vacanze pasquali;
il 28 aprile 2014 lunedì Sa Die de sa Sardigna;

TERMINE DELLE LEZIONI:
10 giugno 2014 martedì per la scuola primaria e per la secondaria di I e II grado;
il 30 giugno 2014 lunedì per le attività educative nella scuola dell'Infanzia;
n. 2 giorni a disposizione del Consiglio d'Istituto.

GIORNI DI LEZIONE:
Settembre 2013            13
Ottobre 2013                  27
Novembre 2013            22
Dicembre 2013             18
Gennaio 2014               22
Febbraio 2014              23
Marzo 2014                    25
Aprile 2014                   20
Maggio 2014                26
Giugno 2014                 7

sabato 13 aprile 2013

Inno Sardo - Fortza paris!


Inno Sardo - Fortza paris!
Musica di Mariano Garau
Testo di Mario Puddu





Sàbudu 13 de abrile a is h. 17.30, in su Cineteatru de Sàrdara, est istétiu presentau s'innu de sa natzione Fortza paris!, chi bolet èssere una proposta de innu natzionale po is Sardos, si una die aus a decídere de ndhe tènnere unu e si at a pràghere a sa gente. 

Su testu, in sardu de mesania ma fintzes cun calecunu foedhu leau de àtera foedhada, dh'at cumpostu Mario Pudhu, autore de su Ditzionàriu de sa limba e de sa cultura sarda e de sa Grammàtica de sa limba sarda cun s'editore Condaghes.

Sa música dh'at cumposta s'iglesiente Mariano Garau, cumposidore apretziau. 
In prus, su maistu Gianni Foddai, diretore de sa Bandha de Arbus, at adatau s'armonia po dha sonare sa Bandha, cosa chi dha faet prus praghillosa puru po giare s'idea de unu pópulu chi camminat. E deosi, cun sa diretzione de su Maistu Foddai, est istétia registrada e fata a CD, cun su testu cantau a tres coros polifónicos: su Coro de Iglésias (diretore M. Garau), su de Arbus (diretrice Anna Maria Dessì) e su de Sedhori (diretore Antoni Pittau).

sabato 9 febbraio 2013

Carnevale

Un po' di storia

Le prime notizie sul Carnevale, all’inizio un vero e proprio rito religioso, risalgono ai tempi degli Egiziani. All'epoca dei faraoni, il popolo, mascherato, intonando inni e lodi, accompagnava una sfilata di buoi che venivano sacrificati in onore del dio Nilo.


Se i Greci dedicavano il rito al dio del vino Dionisio, è soprattutto nel mondo romano e delle sue feste popolari, che possiamo ritrovare le origini del nostro carnevale.

mercoledì 6 febbraio 2013

Scuola, le nuove Indicazioni nazionali per l'istruzione di base



Ieri il Decreto Ministeriale in Gazzetta Ufficiale


Nella Gazzetta ufficiale n. 30 del 5 febbraio 2013 sono state pubblicate le nuove Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione (D.M. n. 254 del 16 novembre 2012).

Le Indicazioni stabiliscono conoscenze, abilità e competenze che gli studenti devono acquisire a conclusione della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. Così la scuola di base italiana - statale e paritaria - dispone finalmente di un documento unico che consente a tutte le comunità scolastiche di organizzare le attività educative e didattiche per conseguire l'insieme delle competenze fondamentali.

Il Decreto prevede anche la costituzione di un Comitato scientifico nazionale per l'attuazione delle Indicazioni nazionali e il miglioramento continuo dell'insegnamento. Il Comitato sarà incaricato di indirizzare, sostenere e valorizzare le iniziative di formazione e di ricerca in modo da aumentare l'efficacia dell'insegnamento secondo gli obiettivi previsti dalle Indicazioni e nel costante rapporto con le scuole e le loro esperienze.

Fonte Miur

domenica 27 gennaio 2013

Serramanna dell'ottocento

Quello che segue è il contenuto della voce SERRAMANNA  Città e villaggi della Sardegna dell'ottocento Vittorio Angius Pabillonis-Zuri ed. Ilisso a cura di Luciano Cata  pagina 1567. Lo riporto integralmente, perché rappresenta uno specchio fedele di come stavano  le cose nel Paese quel periodo.

Angius Casalis - 1850
Sul finire degli anni 20 di due secoli fa l'abate torinese Goffredo Casalis decise di pubblicare il Dizionario geografico storico statistico commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna. E nel quadro dell'importante e complessa iniziativa fece una scelta certamente indovinata: dare l'incarico di raccogliere tutte le informazioni sulla Sardegna a padre Vittorio Angius, cagliaritano, scolopio, insegnante, uomo politico, scrittore, giornalista, studioso infaticabile e ricercatore scrupoloso. Angius accettò subito e con grande entusiasmo. E immediatamente inviò un questionario molto dettagliato a intendenti, vescovi, parroci, sindaci e intellettuali. Dal canto suo riprese lo studio di opere storiche considerate affidabili. In breve raccolse un'enorme quantità di materiale, tanto da essere indotto a questo ragionamento: "difficilmente Goffredo Casalis potrà gestire una tale valanga di informazioni, meglio sarebbe se mi incaricasse di scrivere le "voci" che riguardano la Sardegna". L'abate torinese non se lo fece dire due volte. E Vittorio Angius, per assolvere al meglio il qualificato e qualificante incarico, iniziò un viaggio che doveva durare oltre nove anni e durante il quale visitò la Sardegna paese per paese studiando con rigore e pazienza gli usi, i costumi e la lingua parlata in ciascun centro, facendo incetta di informazioni e dati sulla popolazione, sulle attività economiche e prendendo appunti precisi, infine, sulle caratteristiche delle abitazioni private e dei pubblici edifici.


SERRAMANNA 

La Storia (si riporta integralmente senza correzioni)

SERRA-MANNA [Serramanna], villaggio della Sardegna, nella provincia di Cagliari, capoluogo di mandamento sotto il tribunale di prima cognizione di Cagliari, e già parte dell’antica curatoria di Parte Gippis, che era uno de’ dipartimenti del regno di Cagliari, o Plumino.

La sua situazione geografica è nella latitudine 39° 25' 20" e nella longitudine occidentale dal meridiano di Cagliari 0° 12'.

Siede sulla sinistra del fiume Caralita in una ripa di mitissima pendenza verso il libeccio e tiene ancora la sponda della medesima, sì che la sua parte superiore è esposta a tutti i venti, mentre l’inferiore è riparata un poco dal levante e da’ suoi collaterali per lo stesso rilevamento del suolo.

sabato 26 gennaio 2013

La leggenda del pane rituale in Sardegna


La leggenda dice che le antiche fate che abitano nelle grotte , le Janas , attrassero a loro una donna per insegnarle l´arte di fare il pane rituale. Il primo impasto si realizzò nell’intimità della caverna, con purissima acqua di sorgente e farina di grano dell’ultimo raccolto.

La donna partecipava al rito con un silenzio religioso ebbra di saggezza e di amore. Le Janas le affidarono “ sa madriga” la matrice (fromentu in Campidano), il fermento originario, da tramandare di famiglia in famiglia, con lo scopo di rendere nota a tutti l’origine del pane votivo.

Tuttora in molte zone della Sardegna, si realizza la tradizione religiosa della lavorazione del pane: la lavorazione inizia con lo scoccare della mezzanotte e finisce alla sera con il suono delle campane dell’Ave Maria .

L´impasto fra farina e acqua, rappresenta la creazione originale con i suoi componenti primordiali: acqua di sorgente (acqua) , farina di grano (terra), aria e fuoco.

venerdì 25 gennaio 2013

Sa lei italiana 482 de su 1999

Sa lei italiana 482 de su 1999 (artìculu 4, paràgrafu 5) riconnoscit a totus is babbus e is mammas sardas su diritu de isceberai s’aggradessint chi is fillus impàrint su sardu in iscola .
Abetendu chi su pòpulu sardu apat sa suberania po ponni a òbbrigu su sardu e is atras limbas de Sardigna in totus is iscolas e apat su poderi de organizai is iscolas de Sardigna cunsiderendu is bisóngius e is interessus de is sardus, depeus impreai custa lei po fai impàrai su sardu in iscola a is fillus nostus.

In prus de unu cantu de annus sunt istétias pagus is iscolas chi ant rispetau custu diritu de is mammas e de is babbus sardus, ca nemus at fatu rispetare sa lei e ca ne is iscolas e ne is mèdia ant fatu isciri a is famìllias chi ant custu diritu.
Ocannu, pro sa prima borta, s'Ufìtziu Regionale de is Iscolas at rispetau sa lei e at mandau una lìtera a totus is iscolas de Sardigna nàrendi chi depent pònniri s'optzioni pro isceberai s'imparu de su sardu in is mòdulus po iscrì is pipius po s'annu 2013/2014. Adduncas, de ocannu, s famllias podint isceberai in su mòdulu de s'iscritzione de imparare su sardu a is fillus po s'annu ch'intrat (nc’est tempus fintzas a su 28 de Friàrgiu).

Su chi si timit immui est chi ne is iscolas e ne is mèdia ddu fàtzant isciri a is famillias chi ant custu diritu.
 Su bilinguismu donat avantàgius mannus po imparare is atras limbas e totus is matèrias e fintzas pro s'isvilùpu cognitivu de is pipius.
Est de importu meda chi totus is mammas e a is babbus sardos pretendant s'imparonzu de su sardu in iscola po is fillus! 
Est a gratis e est unu diritu riconnotu da sa lei.
Est de importu mannu donai a is própius fillus sa possibilidadi de imparai su sardu in iscola, po ddu chistionai e fintzas po ddu ligi e ddu iscrìri: su chi est istétiu privau a sa generatziòni nosta.

SCUOLA: PER LE FAMIGLIE E’ POSSIBILE SCEGLIERE L’INSEGNAMENTO DEL SARDO AL MOMENTO DELL’ISCRIZIONE


Amigas , amigos

Semus in mùngia dae tempus meda pro fàghere a cumprèndere chi sa chistione de su sardu no est una chistione mera e sìnchera culturale-folkloristica, ma una chistione de avantziamente e rispetu de sos deretos tziviles.

Ogni cherta e inchesta fata cun critèrios iscientìficos nos at dadu resone chi sa popolazione sarda est cun nois, mentres est una parte de sas elites chi nos controit.

E paris cun issas una parte de sa classe media istruida in chirca de legitimatzione sotziale.

No est chi amus bintu sa gherra, antzis. B’at de traballare meda como pro cumbìnchere sas famìlias de sa richesa de su multilinguìsmu e

pro cumbàtere cussos dirigentes iscolàsticos chi de seguru s’ant a pònnere contras cun iscòticos de ogni manera. Bos arregordo chi s’iscola in Sardigna est gestida a manera cumpleta dae s’istadu e duncas sa Regione non tenet cumpetèntzias a manera dereta. Bos pedo tando giai de como de èssere ativos in custa òbera de informatzione, cumbinchimentu e destruimentu de mitos, istereòtipos e pregiudìtzios de cada casta.

Nois amus a fàghere sa parte nostra.

Pepe Coròngiu


COMUNICATO STAMPA


Cagliari, 24 gennaio 2013 - Le famiglie potranno scegliere se far insegnare il sardo a scuola ai loro figli.


E' la novità maturata per il prossimo anno scolastico grazie a un'intesa tra la Regione e la Direzione Scolastica Regionale. L'assessore Sergio Milia, aveva infatti sollecitato nelle scorse settimane il direttore scolastico Enrico Tocco, in qualità di responsabile ministeriale delle scuole in Sardegna, alla sensibilizzazione dei dirigenti delle autonomie scolastiche all'inserimento dell'opzione per l'insegnamento della lingua sarda nei moduli di pre-iscrizione per l'anno scolastico 2013-2014. 

La Direzione Scolastica, che già lo scorso anno aveva creato le condizioni per questa innovazione, prevista già da una legge del 1999 e mai attuata, ha risposto con i fatti inviando una circolare a tutti i capi di istituto nella quale si richiede l'applicazione della normativa statale in materia.

“Ogni scuola, in base al grado di istruzione che è chiamata a gestire, all’organico di cui dispone, alle strutture fisiche, alle risorse finanziarie, strumentali e professionali a cui può fare affidamento – scrive Tocco ai dirigenti scolastici - realizza il suo Piano dell’Offerta Formativa. Il curricolo obbligatorio può essere quindi arricchito e integrato da ulteriori proposte formative. 

“In questo quadro – continua Tocco - appare opportuno ricordare che le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione prevedono, per il percorso riguardante l’italiano, di prendere in considerazione, tra l’altro, la ricchezza e la varietà delle lingue minoritarie, che hanno particolare rilievo nel patrimonio linguistico della Sardegna. La legge 482/99, che tutela, per la nostra regione, la lingua e la cultura delle popolazioni catalane e di quelle parlanti il sardo, stabilisce che i genitori comunichino all’istituzione scolastica interessata se intendono avvalersi per i propri figli dell'insegnamento della lingua della minoranza”. 

Si ravvisa l’opportunità di suggerire ai dirigenti scolastici la predisposizione del modulo di iscrizione finalizzato anche a permettere la scelta dell’eventuale insegnamento della lingua minoritaria.

L'assessore regionale della Pubblica Istruzione, Sergio Milia nel manifestare soddisfazione per il richiamo all'applicazione della legge da parte del responsabile ministeriale sollecitato appena poche settimane prima, ha ricordato l'impegno della struttura e le recenti proposte di rafforzamento delle disponibilità di bilancio per l'insegnamento del sardo a scuola che garantirebbero, se attuate e sostenute anche dalla maggioranza e dal Consiglio Regionale, sette milioni di euro complessivi alla politica linguistica e due milioni di euro all'anno per l'insegnamento nelle scuole.

” Non abbiamo vinto la guerra – ha commentato Milia – però una battaglia l'abbiamo conquistata, siamo riusciti a garantire, da parte del Ministero, l'applicazione della legge anche se tardivamente e possiamo ora impegnarci per rialzare la testa e iniziare il nuovo cammino.

L'obiettivo è raggiungere in cinque anni almeno la maggioranza delle famiglie che optano per il sardo (o le altre lingue presenti in Sardegna) e un'educazione multilingue che non dimentichi l'italiano e le altre lingue straniere. Con la legge del sardo veicolare e curricolare del 2009 abbiamo risolto i problemi giuridici per la presenza della lingua in maniera ufficiale a scuola nel curricolo obbligatorio. Ora è necessario vincere tutti quei luoghi comuni e quei pregiudizi che ostacolano ancora l'utilizzo normale della lingua minoritaria a scuola, spesso da parte anche degli stessi dirigenti scolastici e del corpo docente, senza aspettarsi grandi risultati nell'immediato.

La Regione - ha continuato Milia – si impegnerà comunque in questa opera di sensibilizzazione grazie anche alla collaborazione con alcune università di prestigio internazionale quali quelle di Edimburgo, Madrid e Padova”.



“ Purtroppo – ha sottolineato ancora Milia – l'interruzione improvvisa della legislatura parlamentare ci ha impedito di portare a casa un risultato al quale stavamo lavorando da due anni e per il quale avevamo già avuto l'ok dalla Commissione Paritetica Stato Regione. Si tratta di una norma di attuazione dello Statuto Speciale per il trasferimento delle funzioni di programmazione scolastica e quindi della possibilità di poter intervenire con più legittimazione nell'ambito di un sistema scolastico che, in Sardegna, è gestito interamente dallo Stato. Siamo riusciti però a bloccare la discriminazione del sardo nella Carta Europea e anche nella spending review. Tutte battaglie che saranno riprese, a qualsiasi titolo e in qualsiasi ruolo, anche nella prossima legislatura parlamentare”. (aime)

Ufficio Stampa Regione Sardegna

http://www.regione.sardegna.it

notizia
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giovedì 24 gennaio 2013

Voki

Parlai dell'utilizzo di Voki in un post sui DSA.
Ora però vediamo Voki meglio.



Una delle caratteristiche che possono far più comodo su un sito web o nella preparazione di un Learning Object, in particolare se  è necessario fornire una serie di informazioni, è quella di avere un assistente virtuale che possa rispondere alle domande più comuni o dare informazioni

Se le risposte da fornire non prevedono una valutazione “umana” diretta, allora può essere indicato umanizzare le informazioni stesse, utilizzando un assistente virtuale, vale a dire un personaggio dalle sembianze umane che fornisca direttamente a “viva voce” delle informazioni. È possibile realizzarlo  affidandosi ad un servizio che nella sua versione base si mantiene ancora oggi a costo zero. 
Si tratta di“Voki”, l’assistente virtuale che si può realizzare su Voki.com. In pochi minuti avrete a disposizione il vostro assistente e il relativo codice per incorporarlo nelle vostre pagine web.

L’interfaccia del sito è disponibile solo in inglese, ma per chi ha un minimo di pratica con questa lingua rimane un sistema molto semplice da usare. Scopriamo quali sono i passi che ci porteranno ad ottenere il nostro assistente virtuale pronto sul sito cui ci interessa implementarlo.

- Registrare un proprio account gratuito. È necessario registrarsi al sito compilando un form obbligatorio, in cui comunicherete anche la vostra mail. Una volta completata, riceverete nella casella mail la notifica da parte di Voki su cui basterà cliccare per attivare il proprio account gratuito.

- Interfacce “Create” e “My Voki”. A questo punto, avrete accesso all’interfaccia “Create” e “My Voki” che vi permettono di creare gli assistenti virtuali e visualizzare una gallery sempre a disposizione di quelli creati.

- Creare un Voki. Il pannello che vi compare nel tab “Create”, vi permetterà di creare un vostro assistente “cartoon” dalle sembianze umane o anche “non-umane” con piena libertà di fantasia. Nell’anteprima senza accesso, potrete vedere solo una piccolissima selezione dei personaggi disponibili. In più, ogni personaggio può essere ampiamente personalizzato (capelli, tratti somatici, vestiti e sfondo) tramite le funzionalità presenti in “Customize your character”. Non solo nelle forme, ma anche nei colori e, soprattutto, nella voce. Sceglierete infatti l’accento italiano per poter far pronunciare correttamente all’assistente ciò che vorrete fargli dire.

- Dare voce al Voki. Una volta completato l’aspetto estetico dell’assistente, potrete scegliere cosa comunicare ai vostri utenti in quattro diverse vie: registrazione tramite telefonata; registrazione tramite player del computer attraverso microfono; caricamento di un file mp3, wma o wav già registrato; inserimento di un testo scritto che sarà ripetuto con l’accento linguistico da voi impostato. Quest’ultima è l’opzione più immediata, ciò non toglie che potrete registrare anche la vostra stessa voce se non siete soddisfatti della resa della voce computerizzata che legge il vostro testo (anch’essa personalizzabile).

- Salvare il Voki. Una volta completata anche la sezione “voce”, siete pronti per salvare il vostro assistente virtuale cliccando su “Publish”, che salverete con un nome. Potrete salvare più Voki differenti. Ognuno di essi sarà dotato di un codice che si dovrà semplicemente copincollare in quello delle vostre pagine html di riferimento.

Il Voki non è realizzato per un uso commerciale.



Guida Voki in intaliano


venerdì 4 gennaio 2013

Novità per l’iscrizione all’anno scolastico 2013/2014


La normativa vigente (legge 7 agosto 2012, n. 135) stabilisce che “A decorrere dall'anno scolastico 2012-2013, le iscrizioni alle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado per gli anni scolastici successivi avvengono esclusivamente in modalità on line”.
Per tale ragione è stato realizzata questa pagina web che accompagna le famiglie nel percorso per l’iscrizione on line: dalla registrazione, alla ricerca della scuola desiderata, dalla compilazione del modulo di iscrizione al La pagina delle  "Iscrizioni online", sarà attiva dal 21 Gennaio 2013.


Si ricorda, a tale proposito, che per le famiglie sarà possibile iscrivere i propri figli a scuola dal 21 gennaio al 28 di febbraio 2013.

mercoledì 2 gennaio 2013

La storia dei Giganti di Mont’e Prama

Sepolti in un campo vicino Oristano, tornano finalmente ad essere esposti al pubblico

Erano sepolti da oltre 3mila anni, dal periodo dei nuraghi, in un campo di Cabras, in provincia di Oristano, a Monte Prama appunto, da cui prendono il nome. Poi un contadino, lavorando il suo terreno, senti’ l’aratro del suo trattore che cozzo’ contro qualcosa di pesante. S’incuriosi’, anche se del resto in quella zona c’erano tante rocce di arenaria, e s’intestardi’ a tirare fuori quel masso gigante.